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04-04-2011

Figli di Gheddafi pronti a trattare la transizione del dopo-Raės

TMNews - Saif e Saadi Gheddafi hanno avanzato una proposta per favorire la risoluzione del conflitto libico e la transizione democratica del Paese che potrebbe comportare il ritiro dalla scena del padre, il colonnello Muammar Gheddafi. La transizione sarebbe guidata dallo stesso Saif al Islam, stando alla trattativa avviata dai due fratelli Gheddafi con i governi occidentali di cui riferisce oggi il quotidiano Usa The New York Times, citando un diplomatico e un funzionario libico. Non è chiaro se questa proposta abbia avuto il via libera del colonnello, anche se una persona vicina ai due fratelli Gheddafi ha dichiarato che il Raìs ha dato il suo consenso. Tutto questo mentre il ministro degli Esteri greco al termine dell'incontro avvenuto ieri ad Atene tra l'inviato di Gheddafi e il premier greco Georges Papandreou, ha confermato che Tripoli "cerca una soluzione" al conflitto in Libia.

"Stando alle dichiarazioni dell'inviato libico, sembra che il regime stia cercando una soluzione" al conflitto in atto, ha detto il ministro Dimitris Droutsas in un comunicato. Il viceministro agli Esteri libico, Abdelati Obeidi, è partito ieri da Tripoli per la sua missione diplomatica che, dopo la tappa in Grecia, oggi lo porterà in Turchia, quindi a Malta.

Già la scorsa settimana, il quotidiano panarabo Al Sharq al Awsat aveva riferito della disponibilità di Gheddafi a lasciare la guida del Paese al figlio Saif. A tale scopo, riferiva il giornale, Saif avrebbe già avuto una serie di incontri con funzionari britannici, francesi, americani e italiani per discutere l'ipotesi di sostituire il padre per un periodo di transizione di due e tre anni, garantendo in cambio il cessate il fuoco e l'avvio di negoziati con i ribelli.

I due fratelli "vogliono favorire il cambiamento del Paese" senza il padre, ha detto una persona vicina ad entrambi. "Hanno superato così tanti ostacoli con la vecchia guardia che se riescono ad andare avanti riusciranno a risollevare il Paese rapidamente", ha aggiunto. Uno dei due figli Gheddafi, ha rivelato la stessa fonte, ha detto molte volte che "le richieste dei ribelli sono le stesse sue". Il Nyt ricorda che Saif e Saaid sono ritenuti i figli del colonnello più aperti all'Occidente, rispetto invece a Khamis e Mutassim, considerati più intransigenti.

La fonte diplomatica ha precisato che le trattative sono ancora nella fase iniziale e ha sottolineato come l'obiezione dei ribelli di Bengasi contro qualsiasi ruolo politico della famiglia Gheddafi nel futuro della Libia sia "la posizione iniziale dell'opposizione". "Le trattative devono ancora cominciare", ha sottolineato.

Intanto gli Stati Uniti hanno accolto la richiesta della Nato di condurre attacchi aerei in Libia fino alla giornata di oggi a causa del "maltempo". Le forze armate Usa avevano previsto di ritirare gli aerei da combattimento e i missili Tomahawks già lo scorso fine settimana, dopo che il comando dell'operazione è passato, giovedì scorso, all'Alleanza atlantica.

Sul campo l'opposizione libica ha chiesto all'Italia di "incoraggiare gli alleati a fornire maggiori aiuti alla popolazione civile". E' quanto ha affermato in un'intervista alla Stampa il Presidente del Consiglio di transizione nazionale di Bengasi, Mustapha Abdul Jalil, nel giorno in cui il ministro degli Esteri Franco Frattini incontra a Roma l'inviato dell'opposizione per la politica estera, Ali al Isawi. "Vogliamo ringraziare l'Italia per il sostegno che ci dà, per quello che fa concretamente all'interno dell'Alleanza - ha detto Jalil - chiediamo all'Italia una mano per incoraggiare gli alleati a fornire maggiori aiuti alla popolazione civile".


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