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24-03-2011

Libia, raid occidentali non fermano forze di Gheddafi

Reuters - Quinta notte di bombardamenti occidentali sulla Libia, ma i jet non sono riusciti a fermare i carri armati di Muammar Gheddafi, che hanno colpito le città in mano ai ribelli, e a costringere al ritiro i suoi soldati dai crocevia strategici nell'est del Paese.

I tank di Gheddafi sono tornati a Misurata nella notte e hanno iniziato e sparare sulla zona vicino all'ospedale, come hanno detto abitanti e ribelli, riprendendo con il favore dell'oscurità un attacco che era stato bloccato alla luce del giorno dai raid aerei.

I cecchini fedeli al governo in città, la terza della Libia, non si sono fermati davanti alle bombe e hanno continuato a sparare su qualsiasi obiettivo, hanno riferito alcuni abitanti. Un portavoce dei ribelli ha detto che i cecchini hanno ucciso 16 persone.

"I carri armati del governo si stanno avvicinando all'ospedale di Misurata e bombardano la zona", ha detto un dottore in città, raggiunto brevemente al telefono prima che la linea fosse interrotta.

E' impossibile verificare in modo indipendente la notizia

Una forte esplosione è stata sentita nella capitale Tripoli alle prime ore di oggi ed è visibile del fumo che sale da una zona dove si trova una base militare.

Il governo libico ha portato stamani i giornalisti in un ospedale a Tripoli per vedere quelli che ha definito i corpi carbonizzati di 18 tra soldati e civili uccisi dagli aerei occidentali o dai missili nella notte.

Le forze armate Usa hanno detto che la no-fly zone sulla fascia costiera della LIbia è pienamente in vigore e che gli attacchi puntano ora ai carri armati di Gheddafi. Gli alleati hanno compiuto 175 missioni in 24 ore, 113 delle quali compiute dagli americani.

La Gran Bretagna ha detto oggi di avere lanciato missili Tomahawk da un sottomarino di classe Trafalgar contro obiettivi della difesa aerea libica per far rispettare la risoluzione dell'Onu.

Mentre infuriano i bombardamenti, la Nato non è ancora riuscita a trovare un accordo al suo interno per prendere il comando delle operazioni militari dalle mani degli Usa, soprattutto a causa delle obiezioni della Turchia, come riferiscono i diplomatici.

Washington, Londra e Parigi hanno detto ieri che l'Alleanza dovrebbe svolgere un ruolo chiave nella direzione delle operazioni, ma è necessario il consenso di tutti i 28 paesi membri. E la Turchia ha impedito un accordo sul coinvolgimento della Nato nei raid per tre giorni. Oggi sono attesi nuovi colloqui a Bruxelles.


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