News

news list >>

18-03-2011

No fly zone sulla Libia, le forze di Gheddafi bombardano Misurata

TMNews - La risposta da Tripoli alla no-fly zone decida dall'Onu non si è fatta attendere: La Libia "non ha paura" delle possibili conseguenze dell'approvazione della risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza dell'Onu ha detto uno dei figli del colonnello, Saif al-Islam. E dopo i bombardamenti degli ultimi giorni, le forze di Gheddafi stanno cercando di forzare la mano a Misurata. Un corrispondente di Al jazeera ha riferito che 25 carriarmati e le truppe di terra del regime stanno effettuando una sortita e provano a entrare nel centro della citta. Secondo al Jazeera, Gheddafi vorrebbe entrare in città per poi poter servirsi dei civili come scudo umano contro possibili raid aerei stranieri.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione 1973 con dieci voti favorevoli, zero contrari e cinque astenuti (tra cui Cina e Russia, che non hanno esercitato il proprio diritto di veto, e Germania). L'accordo autorizza la no fly zone sulla Libia e il ricorso a "tutte le misure necessarie" per proteggere la popolazione civile dalla minaccia rappresentata dalle forze leali al colonnello Muammar Gheddafi, tranne un'invasione militare terrestre. L'Italia ha annunciato che non si tirerà indietro mentre per la Francia gli attacchi aerei avranno luogo "in tempi rapidi" e Parigi vi prenderà parte, come ha detto il ministro e portavoce del governo francese, Francois Baroin.

Nella notte il vice ministro degli Esteri libico Khaled Kaaim aveva dichiarato che il suo governo sarebbe pronto a osservare un cessate il fuoco ma a patto che la sua attuazione venga concordata.

La Nato esaminerà oggi la decisione per deciderne le modalità di applicazione pratica, mentre l'Ue fa sapere che approva e "è pronta a mettere in pratica questa risoluzione nel quadro del suo mandato e delle sue competenze", e il Canada annuncia già l'invio di sei cacciabombardieri. Nonostante l'avvertimento di Tripoli - "L'Italia resti fuori" dall'intervento militare -, anche il nostro Paese parteciperà alle operazioni per la no fly zone. "Non ci sottrarremo", ha confermato il ministro Ignazio La Russa dopo un vertice improvvisato con il premier Berlusconi e il sottosegretario Letta all'Opera di Roma dove si teneva il "Nabucco" diretto da Muti nel quadro delle celebrazioni dell'Unità d'Italia. Il nostro paese potrebbe mettere a disposizione basi aeree e velivoli. Secondo quanto si è appreso, si starebbe pensando Trapani Birgi in Sicilia, e Gioia del Colle in Puglia. Nell'isola, avrà certamente un ruolo di primo piano anche la base Usa di Sigonella. Non è escluso, ma al momento appare una soluzione remota, che si possa fare ricorso anche a Pantelleria e Lampedusa.

Bisogna vedere quale sarà l'utilità della risoluzione. La decisione dell'Onu arriva mentre Gheddafi ha minacciato imminenti attacchi contro Bengasi, capoluogo della Cirenaica, roccaforte dell'opposizione: "attaccheremo stanotte, preparatevi, vi scoveremo nei vostri nascondigli", aveva detto ieri. Gli Stati Uniti, che si erano in precedenza detti contrari a un coinvolgimento militare in Libia, avevano poi modificato la propria posizione, sostenendo con forza la risoluzione soprattutto dopo che la Lega Araba si era mostrata favorevole all'imposizione di una no-fly zone, un fatto che secondo il segretario di Stato americano Hillary Clinton ha "cambiato le carte in gioco".

Nel definire l'imposizione del divieto di sorvolo non più sufficiente, l'amministrazione Obama aveva sottolineato la necessità di azioni più aggressive, come raid aerei mirati sull'artiglieria pesante del colonnello Gheddafi. Gli Stati Uniti o i loro alleati potrebbero anche inviare personale militare per fornire consulenza strategica e addestrare i ribelli.


  • it
  • en
  • fr
  • es