News

news list >>

09-03-2011

Giallo sui jet privati di Gheddafi partiti dalla Libia

TMNews - E' giallo sui jet privati del leader libico Muammar Gheddafi che sono partiti dalla Libia. Uno è atterrato al Cairo, mentre gli altri due sarebbero stati individuati nei cieli di Svizzera e Italia, secondo quanto ha riferito il corrispondente della televisione araba al Jazeera, precisando che i due velivoli sono controllati dalla Nato. Secondo altre fonti i due jet hanno fatto scalo in Italia, uno a Roma e l'altro a Milano Linate, diretti a Bruxelles.

Uno dei tre aerei è atterrato in Egitto con a bordo un emissario del colonnello, Abdelrahamane al-Zawi, mentre gli altri due velivoli originariamente diretti uno a Vienna e l'altro ad Atene, hanno cambiato rotta e non si sa dove siano diretti esattamente. Voci di fuga del Raìs si sono diffuse a Tripoli ma senza nessuna conferma.

Intanto in Libia un'enorme esplosione è stata avvertita nei pressi della raffineria di Ras Lanuf, nell'Est del Paese: nella zona sono in corso violenti combattimenti fra le truppe governative fedeli al leader libico e le forze ribelli.

Il Raìs ha detto che il caos si estenderà a tutta la regione, fino a Israele, qualora l'organizzazione terroristica di al Qaida dovesse conquistare il controllo della Libia. Durante una breve apparizione alla tv di Stato il Raìs ha detto che i ribelli che lottano contro il governo libico hanno ricevuto il lavaggio del cervello da al Qaida.

Intanto in Italia il Consiglio supremo della Difesa riunito al Quirinale ha stabilito che l'Italia farà la sua parte, dando un contributo "attivo" alle decisioni della comunità internazionale sulla situazione che si è creata in Libia. "L'Italia - hanno scritto in una nota - è pronta a dare il suo attivo contributo alla migliore definizione ed alla conseguente attuazione delle decisioni attualmente all'esame delle Nazioni Unite, dell'Unione Europea e dell'Alleanza Atlantica".

E il ministro dell'Interno Roberto Maroni dopo aver paventato il rischio di una "terza guerra mondiale" parlando davanti al Copasir ha definito "preoccupante" la situazione in Libia.

Intanto dal fronte della guerriglia la tv di Stato ha definito "liberata" la città di Zawiyah, teatro degli scontri negli ultimi giorni tra i ribelli e le forze del regime. Proprio un soldato fedele al colonnello, citato dalla Bbc, ha dichiarato: "Potremmo dire che controlliamo l'area al 100%, ma diciamo al 90% dal momento che ci sono ancora in giro i sabotatori".

Quanto alla "no-fly zone" allo studio da parte della comunità internazionale per fermare il regime, Gheddafi ha detto che il suo popolo è pronto a combattere in caso di interdizione di volo sul Paese. Nell'intervista rilasciata alla televisione turca TRT, il leader libico ha sottolineato come una decisione in tal senso dimostrerebbe ai libici "cosa questi Paesi vogliono fare veramente, ossia prendere il loro petrolio, e allora imbraccerebbero le armi".

Ieri Gheddafi, dopo aver ignorato l'ultimatum dell'opposizione che aveva intimato al Raìs di lasciare il paese entro 72 ore in cambio della rinuncia a perseguirlo per i crimini commessi, era tornato ad attaccare l'Occidente non con la minaccia dell'immigrazione ma accusando, in particolare la Francia, di condurre "un complotto colonialista" contro il suo Paese.


  • it
  • en
  • fr
  • es