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02-02-2011

Egitto, Mubarak promette di lasciare. Obama: transizione subito

Reuters - Il presidente egiziano Hosni Mubarak ha detto che lascerà il potere a settembre, provocando l'ira dei dimostranti che vogliono la fine immediata del suo potere trentennale e spingendo gli Stati Uniti a dire che il cambiamento "deve iniziare ora".

Il leader di 82 anni ha promesso che non si ricandiderà alle elezioni presidenziali di settembre. "Lavorerò negli ultimi mesi per assicurare un pacifico passaggio dei poteri", ha detto in un messaggio in televisione.

E a coloro che gli chiedono di lasciare l'Egitto ha risposto: "Questo è il mio paese... e morirò sulla sua terra".

Il discorso di 10 minuti è stato accolto con delusione dai dimostranti che ieri per le piazze del Cairo hanno superato il milione.

"Non se ne va! Non se ne va!", gridavano in molti.

Washington, presa in contropiede dall'ondata di proteste che si è rapidamente diffusa dalla Tunisia ai suoi più stretti alleati arabi, ha fatto pressione su Mubarak per accelerare una risposta, anche se non gli ha chiesto esplicitamente di lasciare il potere.

"Ho comunicato questa sera al presidente Mubarak la mia convinzione che la transizione ordinata debba essere di spessore, pacifica e debba iniziare subito", ha detto il presidente Barack Obama dopo avergli parlato al telefono.

Ma in Egitto la situazione per l'immediato futuro non appare chiara.

Subito dopo il discorso di Mubarak, la televisione di stato ha mostrato le immagini di una piccola dimostrazione a sostegno del presidente.

Queste marce filo-governative colgono di sorpresa, perché finora non c'era stato nessun segnale di contro-dimostrazioni.

In piazza Tahrir (della Liberazione) al Cairo, epicentro della protesta da una settimana ormai, la gente, sfidando il coprifuoco, ha duramente criticato Mubarak per non avere accolto l'invito ad andarsene.

"E' stato un discorso inutile, che ci fa ancor più rabbia", ha detto un dimostrante, Shari Morkos. "Continueremo a protestare".

Ad Alessandria, seconda città dell'Egitto, i soldati nei carri armati hanno sparato colpi in aria per mantenere l'ordine, dopo tafferugli tra gruppi anti-governativi e filo-Mubarak.

Molto dipenderà ora dall'esercito, un tempo la base del potere di Mubarak, che ha dominato l'Egitto dopo avere rovesciato la monarchia nel 1952.

Molti analisti dicono che le forze armate stanno cercando di garantire una transizione che permetterà loro di mantenere l'influenza. Hanno promesso che non spareranno sui dimostranti e definito legittime le loro richieste.

Ma le tensioni potrebbero crescere all'interno dell'esercito, se Mubarak resisterà al potere, e se gli ufficiali più anziani si ostineranno a difendere un leader che ha perso legittimità

 


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